voltabrusegana 2.0

Missione: Atto Primo

attoprimo La missione è il primo, probabilmente l’unico, compito della Chiesa. La Chiesa esiste non per un principio di conservazione ma di diffusione. Come Gesù, che è Dio, poteva benissimo starsene nella tranquilla pace della sua divinità, e invece compie il “viaggio” per giungere all’umanità - e fino alla peggior specie dell’umanità, quella di un condannato a morire in croce - così la Chiesa esiste per sporcarsi le mani con il mondo. La nostra Chiesa è troppo pulita, troppo abituata a guardare a se stessa, all’interno delle proprie comunità. Siamo chiamati ad uscire.

Certo questo si presenta facile a dirsi, ma difficile a farsi: non siamo abituati e abbiamo paura di non esserne capaci oppure di apparire forse prepotenti con una verità da portare. Non facciamo missione per questi motivi ma la facciamo per il semplice fatto che anche Gesù scendeva in piazza e andava per le strade…

CdR Convegno di Apertura 2017: Indiana Jones ed il Profumo dell'Alleanza

Sabato 14 ottobre 2017 è ripartita la Comunità dei Ragazzi a Voltabrusegana.

Centro del percorso di quest’anno sarà il “Profumo d’Alleanza”, titolo che raccoglie l’essenza ed è la sintesi del tema pastorale diocesano, il profumo di Cristo “… e tutta la casa si riempì di profumo”, unito alla missione parrocchiale che avrà la sua fase culminante durante il periodo Quaresimale del 2018.

Il convegno di apertura ha visto dapprima protagonisti i nostri ragazzi nella consueta presentazione alla comunità dei diversi gruppi che compongono la CdR, poi ha fatto il suo ingresso Indiana Jones (il video della scenetta è all'interno dell'articolo) che nonostante il passare degli anni e una vita ormai tranquilla è stato sbalzato in una nuova meravigliosa avventura e per concludere assieme a don Lorenzo è stato fatto un piccolo momento di preghiera e riflessione.

In questa prima parte il nostro mitico eroe Indiana viene a conoscenza dell’esistenza del Profumo d’Alleanza, una potente fragranza che se spruzzata nell’aria rende tutti più fratelli, niente più guerre… niente più armi… nessuna divisione !!!
Indi scopre che il profumo dell’Alleanza è una ricetta particolare composta da tre essenze; aiutato dalla sua amica Elisa esperta di storia Cristiana e dal dott. Frankestin scienziato pazzo, seguendo i vari indizi lasciati da un monaco, riesce a “rintracciare” e “catturare” la prima delle tre: il profumo di ragazzi sudaticci. Il profumo d’alleanza ha a che fare con lo stare insieme, il giocare insieme, quindi non può che essere il profumo di…. ragazzi sudaticci.

Preghiera: Cuore a Cuore con Gesu'

cuorecuore “Si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero” (Lc 24,31). Stare con Gesù, parlargli, sentirsi ascoltati, compresi, abbracciati… non si tratta solo di emozione o di suggestione, ma della presenza reale: nella preghiera di adorazione eucaristica Gesù è presente, e la presenza attira, parla, si fa sentire. Basta rimanere con lui.

I discepoli di Emmaus avevano il cuore triste, ma rimanere con Gesù fa ardere il loro cuore, fa riaccendere la speranza, aiuta a guarire e a ripartire. Ne avevano bisogno i discepoli di Emmaus, ne abbiamo bisogno noi, le nostre comunità e la Chiesa, il mondo.

La missione avrà anche questo obiettivo: offrire la possibilità di stare con Gesù cuore a cuore.

La Fede Messa alla Prova

fedeprova Il vangelo di questa domenica racconta di Gesù che viene messo alla prova: vogliono vedere se è veritiero cercando di incastralo.

Penso che ci incastriamo da soli quando siamo ambigui con noi stessi, con la fede, quando ci raccontiamo delle mezze verità, ci giustifichiamo...; quando non riusciamo o non vogliamo credere in Dio, quando non scorgiamo in Gesù la possibilità di una vita diversa, nuova, e così viviamo come tutti gli altri, come se Dio non ci fosse, come se lui non potesse, come se il male fosse l’unica possibilità.

Gesù ha illuminato il mistero del male e del fallimento, lo ha illuminato con la sua vita piena di luce, con il suo comportamento. Ad esempio ci autorizza a sentirci addolorati quando una persona cara se ne va: lui si turbò «profondamente» davanti alla tomba dell’amico Lazzaro, e «scoppiò in pianto» (cf. Gv 11,35).
In queste situazioni Gesù prega il Padre, sorgente della vita, ordina a Lazzaro di uscire dal sepolcro. E così avviene.

La speranza cristiana attinge da questo atteggiamento che Gesù assume contro il male umano: se il male è inevitabile per la vita di tutti gli uomini, esso è, però, uno sfregio che deturpa il disegno di amore di Dio, e il Salvatore vuole guarircene. Altrove i vangeli raccontano di un padre che ha la figlia molto malata, e si rivolge con fede a Gesù perché la salvi (cf. Mc 5,21-24.35-43).

Inno della Comunità dei Ragazzi 2017-18 - Sento

Oggi, Chi si Sposa ?

chisisposa “Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari…” (Mt 22,4)

A volte è vero, arrivano cose nella tua vita ma non sei pronto a coglierle: sono troppo grandi per te, oppure sei tu ancora troppo piccolo per loro; e così si mancano occasioni, si perdono inviti o, peggio ancora, si rovinano esperienze che potevano essere belle.

Capita anche con il Signore: abbiamo ricevuto tanti inviti, ma siamo pronti? Cioè, rispondiamo noi per primi? E ancora: riusciranno oggi le nostre parrocchie a presentare Dio agli uomini del nostro tempo, della nostra società, del nostro quartiere? La missione parrocchiale che vivremo durante la prossima Quaresima ci invita a pensare concretamente a come far sedere alla tavola di questo “banchetto di grasse vivande, di cibi succulenti, di vini raffinati” (cf Mt 22,3) un’umanità apparentemente senza appetito. Eppure questo è il compito appassionante della Chiesa: esiste per far sì che gli uomini incontrino Dio.

Questo non spetta solo ai sacerdoti e ai religiosi, ma è un impegno e un dono per tutti i battezzati. Sembra che annunciare l’invito con nuovo ardore, con nuovi metodi, con una nuova espressione, non sia un mezzo superato. Alcuni tra coloro che trasmettono questo invito alle nozze saranno forse maltrattati; ci saranno certamente quelli che lo rifiuteranno. Poco importa: c’è gente agli angoli delle strade. Basta annunciare con convinzione che noi andiamo a un banchetto, che l’invito di Cristo è arrivato fino a noi e che noi conosciamo le portate.

Lo annunciamo così? Siamo convincenti perché abbiamo già partecipato a questo banchetto? È molto avvilente ascoltare persone che ripetono quello che dicono gli altri senza dare prova di alcuna esperienza.

Comunita' di Base: Dove due o tre sono riuniti nel mio nome ...

mionome Che cos’è una comunità di base? Si tratta di una casa e di un gruppo di persone-famiglie che in una via o in un quartiere scelgono di ritrovarsi insieme, con cadenza regolare, per condividere la fede. Non si tratta di un centro di ascolto perché la comunità di base è un’esperienza che continua nel tempo, nel senso che quelle famiglie, certo con la libertà di ciascuno, diventano una luce nel quartiere, una piccola chiesa domestica, un luogo dove tutti quelli che lo desiderano potranno trovare spazio e tempo per incontrare Dio e i fratelli.

La Strada: Luogo di Culto e di incontro con Gesu'

stradagesu Nella domenica della Palme ascoltiamo il brano del vangelo in cui Gesù viene accolto a Gerusalemme: è il giorno in cui egli va incontro ed entra nella città.

Molti cristiani sono usciti, nel nome di Gesù, per incontrare i malati negli ospedali, i poveri nelle stazioni, gli anziani nelle case, i bambini nei rioni...; la Chiesa si rovescia nelle strade perché Gesù è il “Signore” della strada: lì fu acclamato, benedetto e riconosciuto come Signore e per questo oggi essa è identificabile in un luogo di culto anche più delle chiese.

Universalita'

universalita Don Lorenzo nell’ultimo numero dell’Arca diceva che spesso si chiede che cosa significhi essere missionari nel nostro tempo e nei nostri luoghi.
Anche noi quattro suore missionarie comboniane ci interroghiamo sul senso della nostra presenza e ministerialità qui a Padova nella e con la comunità parrocchiale di Mandria e ora anche con quella di Voltabrusegana, dato che apparteniamo a un istituto missionario che ha come carisma la “missione ad gentes”, cioè “alle genti”, ai lontani, a chi ancora non ha provato la gioia di conoscere Cristo e di far parte della sua comunità. L’Istituto ci chiede di essere missionarie “ad extra”, cioè fuori dal nostro paese di origine e infatti noi quattro non siamo padovane, ma veniamo dall’Eritrea, dal Costarica, fuori dal Veneto… e abbiamo lavorato per molti anni in Etiopia, in Sud Sudan, Uganda, Stati Uniti…

Dopo una vita passata “in missione” eccoci qui a condividere con la comunità il nostro carisma missionario lavorando al Centro Mondo Amico, con l’animazione missionaria e vocazionale giovanile, con la questione “tratta” ed “emigrazione”, con la visita ai malati e agli anziani della parrocchia. Attraverso la nostra presenza e lavoro desideriamo testimoniare l’universalità del Vangelo, aiutare la nostra comunità ad aprirsi al mondo, a rompere le barriere e i confini che la società crea, ad abbattere i muri di separazione, ad essere insomma una comunità aperta al mondo, cattolica (che vuol dire universale) come il Signore ci ha detto e mostrato con la sua vita. Collaboriamo con i comboniani e siamo in rete con diversi enti ecclesiali e sociali del territorio.