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Gloria a Dio nell'alto dei cieli

gloriaadioAll’annuncio dell’angelo «Gloria a Dio nell’alto dei Cieli e pace in terra agli uomini amati dal Signore», rispondono per primi i pastori, certamente sbigottiti. Chi sono oggi questi pastori e che significato hanno?

Sono persone come noi delle parrocchie di Mandria e di Voltabrusegana, sono persone che cercano di costruire la comunione attorno alla presenza di Gesù - la possiamo anche chiamare fede - e che nel bambino cercano di scorgere con curiosità e disponibilità di cuore il volto di Dio.

La stalla è l’ambiente improvvisato della nascita di Gesù e mostra bene la situazione delle nostre due parrocchie: in divenire, in cambiamento e di passaggio; un processo che è solo agli inizi.

Tante cose si sono trasformate in questi anni, soprattutto perché la società e la città cambiano. Inutile, forse anche dannoso, rimanere ancorati a schemi passati, anche se meritevoli. La nostra stalla è quello che abbiamo oggi per far abitare il Signore nelle nostre comunità che non sono pro-loco né agenzie di servizi, ma luoghi in cui le persone - i pastori di oggi - si incontrano per vivere la fede, per sentire Gesù, per condividere trasmettere il vangelo. In effetti nelle parrocchie si sta bene se si viene per ricercare questo.

Anche quest’anno le comunità di Mandria e di Voltabrusegana vivranno insieme la notte di Natale. Alle 23.30 i giovani animeranno la veglia in preparazione al

Natale nella chiesa di Mandria (Pasqua si celebra a Voltabrusegana), poi seguirà la messa di mezzanotte. La celebrazione di questi momenti fatta insieme è una necessità come pure un’occasione per ritrovarci, come i pastori che giungono da luoghi diversi attorno a Gesù: non credo che il vangelo ci chieda qualcosa di diverso e penso che questi piccoli gesti, fat-ti o non fatti, rivelino qualcosa di ciascuno e delle propria fede.

A tutti giunga l’augurio personale e comunitario di un buon Na-tale: buono non perché tutto andrà bene, lo sappiamo, ma buo-no perché la presenza di questo bambino possa davvero attirarci e condurci a Dio.

Buon Natale

Don Lorenzo

UN'ORA PER TE

ado2018Il gruppo degli adoratori della nostra comunità compie il suo primo anno di attività. Un traguardo importante che premia il sacrificio e la costanza di oltre 50 persone tra papà e mamme, nonni e nonne, studenti o semplici fedeli che, oltre alle suore ed ai nostri sacerdoti, settimanalmente si alternano per garantire una presenza costante davanti al Signore presente nel Santissimo sacramento.

L’Adorazione eucaristica continua ha mosso i suoi primi passi nell’ambito della missione parrocchiale recentemente conclusa: è stato il primo progetto a partire e ancora oggi anima la vita della comunità.

Ha avuto inizio esattamente nella settimana di “Cristo Re dell’Universo” dello scorso anno con una prima adorazione animata, molto sentita e partecipata, a completamento di un breve periodo di formazione.

Per far parte di questa splendida famiglia degli adoratori non sono richieste particolari doti o capacità, è sufficiente aver voglia di dedicare a se stessi un’ora a settimana del proprio tempo per stare in silenzio davanti a Gesù vivo e vero nel pane consacrato e rendere così anche un servizio alla comunità. Stare con lui per guardarlo e lasciarsi guardare, per parlargli ed ascoltarlo.

Tante persone, anche a me sconosciute, mi raccontano che il venerdì arrivano in adorazione cariche di pensieri, di preoccupazioni, di difficoltà ma poi quando escono si sentono più forti e sollevate. Probabilmente in quella singola ora il Signore non avrà risolto i loro problemi, ma sicuramente avrà donato loro la forza di superare gli ostacoli e indicato la via giusta da seguire per vincere le proprie ansie e paure. Molti altri invece sentono semplicemente il desiderio di avvicinarsi a lui per ringraziarlo e lodarlo per quanto, gratuitamente, ricevono ogni giorno.

In appena un anno di vita abbiamo garantito la nostra presenza per oltre 500 ore di adorazione e solo così è stato possibile che più di 3000 persone potessero incontrarsi e pregare insieme il Signore. Sull’onda di questo entusiasmo ci piacerebbe ampliare la nostra offerta: non è don Lorenzo che ce lo chiede, non è il gruppo adoratori, non è la Chiesa, ma è il Padre che cerca quanti lo adorino in spirito e verità (Gv 4,24).

Vi aspettiamo tutti i venerdì dalle ore 16 alle ore 24 presso la chiesa Mater Dei dell’OIC alla Mandria.

Emiliano

adoratori24112018

Voto, Non Voto, Chi Voto ?

votosivotonoL’elezione del Consiglio Pastorale Parrocchiale può passare inosservata o non interessare tutti i partecipanti alla comunità, dal momento che potrebbe essere intesa come un evento d’interesse della sola stretta cerchia dei collaboratori pastorali. In realtà è un’occasione che tutti i fedeli hanno per aiutare il parroco ad essere affiancato da persone capaci e con esperienza di vita parrocchiale. Per questo siamo tutti invitati a dare il nostro contributo al raggiungimento di questo scopo.

Questa elezione, in particolare, assume caratteristiche proprie che chiedono di essere valutate sia da coloro che si sono candidati che dagli “elettori”.
Anzitutto a chi si candida viene chiesto di essere in un itinerario di fede e di essere partecipe della vita della comunità, altrimenti risulterà difficile per la persona in questione poter aiutare nelle scelte concrete e fondamentali che la vita parrocchiale richiede.

Una seconda caratteristica importante è che le persone elette siano disponibili e attente alla collaborazione con la vicina parrocchia di Mandria e di Voltabrusegana. Sempre più, infatti, queste due realtà dovranno confrontarsi e questo, oltre che una necessità per il futuro, è soprattutto una ricchezza. Certamente la sensibilità dei consiglieri in questo ambito sarà un apporto importante per le scelte che si riterranno necessarie in futuro.
Saranno eletti due Consigli Pastorali, ciascuno per la rispettiva parrocchia, e ogni fedele è invitato a votare solo nella propria parrocchia di appartenenza: questo a segnalare la precisa volontà che le parrocchie di Mandria e di Voltabrusegana, pur nel cammino di conoscenza reciproca, mantengano le proprie identità e caratteristiche.

Ai consiglieri eletti e ai membri di diritto chiediamo di essere a servizio delle comunità con capacità di ascolto e di discernimento. Non si entra nel Consiglio Pastorale per rappresentare il proprio gruppo, tantomeno con atteggiamento di “difensiva” della propria parrocchia; il consigliere rappresenta e valuta nel bene di tutta la comunità con attenzione alla collaborazione con la parrocchia vicina. Il consigliere non è a servizio di se stesso e non cerca questo ruolo per comparire, ma perché ama la propria parrocchia e osservandola, o meglio vivendola quotidianamente, desidera mettersi a disposizione per poter consigliare le strade che il Signore sta tracciando per il futuro delle nostre comunità.

Le parrocchie sono comunità di fede, non luoghi in cui si offrono solo servizi sociali o religiosi; sono comunità in cui ci interessa crescere e maturare nella nostra amicizia con Gesù e nella fraternità tra noi; sono luoghi di servizio, soprattutto ai più poveri, luoghi di incontro e di apertura agli ultimi che abitano tra le nostre case. I consiglieri scelti saranno chiamati a valutare questi impegnativi compiti.

Il Senso dei Sensi

sensosensi3Quando un amico prete studia Teologia Spirituale e dopo qualche anno conclude la ricerca di dottorato pubblicando la sua tesi sullo “statuto veritativo dei media digitali” e magari te la regala, tutta non la si legge, soprattutto se la terminologia è assai impegnativa. Ma almeno la conclusione sì, dove ho trovato il glossario, di cui la prima voce era “corpo”. Decisi, così, di chiedergli una collaborazione qui a Villa Immacolata su un’esperienza che potesse coinvolgere i cinque sensi per arrivare alla fede come Gesù ce la consegna: attraverso il dono del corpo.

Il genio di don Lorenzo Voltolin è stato quello di non bypassare la parrocchie nelle quali si trova ad essere parroco e di coinvolgere i consigli pastorali perché le due realtà parrocchiali si adoperassero per centrarsi su un’esperienza forte in questa casa  di spiritualità diocesana, in un weekend di ottobre. Trovato il consenso, è partita una preparazione fatta di incastri, tra i gruppi delle parrocchie e i sensi a loro abbinati.La vista è stata affidata ai catechisti, l’udito ai cantori, ai cori e agli animatori di liturgia, il gusto al gruppo Caritas, l’olfatto ai gruppi famiglie e il tatto ai giovani. Cinque moduli da scegliere: tutti, alcuni, uno solo, con anche la possibilità, per chi lo desiderava, di risiedere nel weekend qui a Villa Immacolata.

Non basterebbero le pagine per spiegare dettagliatamente ogni singola esperienza. Di tutte e cinque c’è stata una preparazione competente ed una realizzazione altrettanto valida per provocare nei singoli partecipanti emozioni potenti che hanno portato all’incontro con il Cristo. “E-mozioni”: movimenti dall’interno che necessitano di riletture personali e comunitarie per poter dire: «È il Signore».Don Lorenzo nella sua tesi parla di un movimento ergo-emotivo, ossia dei movimenti emozionali interiori che portano adazioni esteriori. E i sensi vogliono proprio veicolare il grande senso che ci fa fare la grande azione: CREDERE. «Va’ – dice Gesù a al cieco Bartimeo – la tua fede ti ha salvato» (Mc 10,52). I movimenti interiori di Bartimeo, le emozioni appunto, lo hanno condotto a gridare, a orientarsi verso Gesù, a deporre il mantello e a vedere il Signore come il Messia, il Figlio di Davide. Emozioni che lo hanno portato ad azioni.

Vorrei ringraziare le singole équipe che, pensando a come far riflettere e utilizzare i sensi, hanno provocato, attraverso le più svariate modalità, l’azione della fede nei singoli che vi hanno partecipato. Toccare l’intoccabile, come l’altare, il tabernacolo, il Santissimo, la statua tridimensionale della Sindone dell’autore Sergio Rodella come ha fatto Maria quando lo hanno deposto dalla croce, ma anche toccare gli occhi con della terra come ha fatto Gesù con la saliva per far vedere un cieco o toccare i piedi degli amici, come in quella sera nel cenacolo, ha provocato emozioni che sono sgorgate in azioni di fede. Questa la grande azione: credere in colui che è stato mandato e che si è fatto uomo nella carne. E questo è il senso dei sensi: gli occhi chiusi che vedono dal di dentro la realtà, come è successo al cieco che ha seguito Gesù lungo la strada che l’ha condotto a Gerusalemme.Il senso dei sensi: lo sguardo interiore che memorizza l’invisibile e lo rende reale. Il sentire con lo sguardo. Con l’olfatto. Con l’udito. Con il gusto. Con il tatto. Sentire: voce del verbo vedere dal di dentro. Sentire il Signore che passa. Non lo vedi, ma lo vedi! Grazie Signore perché i sensi ci portano alla fede. Grazie a tutti voi amici che siete passati dall’odore della morte al profumo della risurrezione.

Don Federico Giacomin, direttore di Villa Immacolata

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Il Signore è Davvero Risorto

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A volte mi chiedo che portata prenderebbe questo annuncio se dovessimo togliere tutti gli orpelli della cultura, della tradizione, del folclore. «Il Signore è davvero risorto», non un semplice «Buona Pasqua». Sono caduti i grandi miti che hanno sostenuto le narrazioni della storia; sono tramontati i forti poteri militari degli stati nazionali; sono passate le ideologie; anche la fiducia piena totale nel progresso tecnico-scientifico ed economico sta scricchiolando…

Se guardiamo alla nostra Chiesa, pure essa si presenta ferita, violentata e deturpata. Mira a ideali altissimi eppure deve fare i conti con le povertà degli uomini che vi sono chiamati.

Andando ancora a restringere il cerchio, per avvicinarci, se poniamo lo sguardo alle nostre comunità parrocchiali troviamo tante realtà belle, eppure tutte segnate dalla fragilità e dal peccato.

Il Signore è risorto!

Anche la vita personale di ciascuno, anche se non lo diciamo in giro, ha dei conti aperti, degli aspetti che attendono redenzione. Avevamo e abbiamo bisogno di questo annuncio, di questo gesto di Dio per noi; avevamo e abbiamo bisogno di un’altra possibilità che non poggi sulle nostre infinte precarie possibilità; avevamo e abbiamo bisogno di una promessa, di una garanzia, di una prova che venga da chi è fedele per sempre. Il Signore è davvero risorto!

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Leggi o Scarica L'ARCA di questa settimana, il nuovo bollettino parrocchiale delle comunità di Voltabrusegana - Mandria, e VOLTABOOK il notiziario periodico sull'attivita dei vari gruppi parrocchiali di Voltabrusegana.


DonLorenzo

Don Lorenzo Voltolin
Tel. 049.685508
Cell. 340.7223749  -  339.6007243
E-mail:voltabrusegana@diocesipadova.it

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Festive
Sabato ore 18.30 (a Mandria) 
Domenica ore 8.30 e
11.00
Domenica ore 8.00 e 10.00 (a Mandria), 10.30 e 17.00 (all'OIC) 

Feriali
Lunedì e venerdì ore 18.30
Martedì, mercoledì e giovedì ore 18.30 (a Mandria)

Rosario
Lunedì e venerdì ore 18.00 in chiesa
Martedì, mercoledì, giovedì e sabato 18.00 (chiesa di Mandria)

Lodi mattutine
Lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 8.00 (a Mandria)

Adorazione eucaristica continua
Venerdì dalle ore 16.00 alle ore 24.00 (Chiesa Mater Dei - O.I.C.)

 

Per inviare i vostri articoli, i vostri filmati, le vostre riflessioni, segnalare eventuali problemi o appuntamenti e programmazioni varie relative alle attività dei vari gruppi parrocchiali potete utilizzare il seguente indirizzo e-mail:

redazione@voltabrusegana.it

A seconda del materiale proposto e degli spazi disponibili, i contenuti saranno pubblicati, oltre che nel sito, anche nel bollettino parrocchiale settimanale.

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