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Se Anche Dio se Ne Va

seanchediosenevaSe anche Dio se ne va, dobbiamo arrangiarci. Questo è il compito e la responsabilità grande che Gesù lascia alla sua Chiesa, che siamo noi, e che dalla sua nascita sempre cerca di svolgere. La responsabilità è dono di fiducia ed essa non va confusa, anzi va vigilata, con l’autosufficienza.

In questi ultimi anni la Chiesa sta battendo in ritirata. Non sempre compresa e accolta, timorosa di sé e per tanti motivi, è uscita dalla scena pubblica relegandosi in sacrestia; ha una certa difficoltà a dichiararsi nella scena sociale (se non per opere sociali) ed è sommessa sulla scena politica. Affermare certe idee cristiane oggi non è sempre facile, affermarne altre invece permette di acquistare consensi e popolarità. Però il vangelo è uno, la persona di Gesù Cristo è una, e questo quantomeno dovrebbe essere problematizzato. Rimane sempre conveniente attestarsi sulla democrazia e sul dialogo, che in realtà si nutrono dell’esperienza pluralista, ma dire la differenza cristiana è sempre fastidioso e qualcuno potrebbe etichettarmi. Ah, non me ne si voglia, ma fa proprio per noi affinché non ce ne tiriamo fuori, per aiutarci a capire di che dialogo e di che democrazia parliamo, perché anche la condanna di Gesù è stata frutto di un quasi unanime consenso. La Chiesa sta battendo in ritirata anche nella vita pastorale parrocchiale. Piace molto papa Francesco quando parla di una Chiesa aperta in uscita, ma com’è difficile andare oltre i nostri luoghi fisici, oltre i nostri incontri, oltre la cerchia stretta della comunità. Eppure Gesù manda i suoi in tutto il mondo, a tutti.

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Il Modello di Uomo

moduomoIl vangelo (che poi è Gesù in persona) nasce per dare un senso alla vita dell’uomo, un particolare senso: quello di Dio. Similmente anche l’uomo guarda a sé stesso per cercare di “darsi” un senso, non tanto e non solo sul piano tecnico del fare (téchne), ma piuttosto su quello dell’essere: che uomo voglio essere. Quest’esperienza da sempre presente nella storia, in antichità e in parte ancora oggi, era espressa dai miti e dai riti. Tuttavia, con l’avvento del moderno pensiero scientifico, la ricerca del senso dell’uomo non poteva non prendere anche la forma di una disciplina: l’antropologia culturale. Certo stiamo procedendo per sommi capi, un accurato studioso avrebbe giustamente qualcosa da ridire, ma qui siamo in un semplice bollettino parrocchiale e ci accontentiamo di questi timidi, anche se non sciocchi, passi.

Perché questo discorso e queste domande? Nella nostra epoca molte realtà umane si sono sganciate dal chiedersi quale tipo di uomo voglio essere e che modello umano voglio realizzare. Questa è una grande difficoltà perché è un po’ come agire senza porsi le domande fondamentali e chiedersi a chi o a cosa ispirarsi per le scelte. Facciamo un esempio molto banale. Se per il mio modello di uomo tutto si conclude nella vita terrena probabilmente il modo di utilizzare il soldi e il tempo libero sarà di un certo tipo, così come il senso della giustizia e la stessa percezione del tempo e quindi le priorità e le scelte che ne conseguono; se invece il mio modello antropologico include la vita eterna, probabilmente il modo di scegliere come gestire il tempo libero, il denaro ecc..., assume un significato particolare che determina scelte differenti. 

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La Bellezza dell'Uomo

maturitaLa bellezza è in grado di parlare di noi stessi, della vita e di Dio come nient’altro, proprio per il suo legame stretto tra sensibilità, immaginazione e affetto, fondendo le dimensioni corporee e spirituali dell’essere. Tutto ciò si lega con la storia della persona, con la presa di coscienza della “mia” storia che è storia sacra, il luogo in cui Dio si fa conoscere. La vita, infatti, può essere paragonata a un libro di cui i giorni e le azioni sono le pagine, e la Parola di Dio come le note a piè pagina che hanno il compito di indicarne il significato. Bellezza e storia sono i due elementi che permettono il nascere e la comprensione di qualsiasi vocazione (non solo quella sacerdotale o religiosa), di ogni storia personale che cerca di leggersi alla luce di Dio.

A colui che sceglie di dedicare tutta la vita a Dio, i seminari indicano come criterio umano quello della maturità. Cosa significa essere maturi? Per il seminarista, futuro sacerdote, ciò assume due tratti essenziali:

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Quale Spazio Politico per i Cattolici in Politica ?

polireliSpazio di servizio e spazio perduto
Democrazia Cristiana: storia di un partito nato e affermatosi in momenti drammatici, diventato guida politica e forza di governo perché aveva messo alla base della selezione della propria classe dirigente la Dottrina sociale della Chiesa e la meritocrazia degli stessi politici, corrispondendo così alla promozione del bene comune, alla costituzione di una visione dell’uomo, riuscendo a sanare i gravissimi danni materiali e morali provocati dalla guerra e avviando un poderoso sviluppo civile, economico e sociale, con un incremento del PIL del 5% con punte del 9, e un debito pubblico mai superiore al 45% del PIL (inferiore solo a quello del Giappone). Questa storia è stata segnata e distrutta dall’assuefazione all’esercizio del potere. A cominciare dalle dinamiche interne al partito stesso, alla formazione di una classe dirigente sempre più condizionata dalla gestione fine a se stessa del potere, sia nel partito come nelle istituzioni, volta all’interesse di persone o di gruppi. Le correnti invece di misurarsi, come in passato, in confronti democratici per realizzare ideali ispirati a valori forti e programmi orientati al bene comune, hanno sviluppato una crescente conflittualità per salvaguardare, per esse o per i propri esponenti, maggiori poteri nel partito, nella società e nelle istituzioni. C’è stata in sostanza una certa involuzione di “democrazia” e di “cristianità”, e non perché si è andati a votare meno o in meno: la democrazia, infatti, non si può misurare ingenuamente solo sulla possibilità che il popolo ha di esprimersi, ma piuttosto anche sulla capacità che i rappresentanti politici hanno, nell’esercizio del confronto democratico, di tendere a ideali alti e di proporre programmi vòlti al bene comune.

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L'Anticipazione

04032017Il vangelo di questa domenica anticipa ad alcuni dei discepoli, Pietro Giovanni e Giacomo, quello che accadrà a Gesù. Il concetto-esperienza di “anticipazione” è quello più proprio dei cristiani: Gesù, mentre ancora siamo dentro la storia, ha anticipato, ovvero ci ha fatto vedere prima della fine, il compimento stesso della vicenda umana e personale di ciascuno. Egli ha mostrato questo nel suo corpo risorto.

Come si accennava, Pietro Giovanni e Giacomo sono stati scelti da Gesù perché, prima degli altri discepoli, potessero sperimentare la gloria della risurrezione nell’evento della trasfigurazione, e cioè prima di attraversare la condanna, la crocifissione e la morte di Gesù, perché ne avessero una chiave di comprensione altra rispetto alla brutalità dei fatti. Da quel che sappiamo, probabilmente questi tre amici hanno compreso poco, visto che lo stesso Pietro, entusiasta presente alla trasfigurazione, sarà protagonista del triplice rinnegamento.

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DonLorenzo

Don Lorenzo Voltolin
Tel. 049.685508
Cell. 340.7223749  -  339.6007243
E-mail:voltabrusegana@diocesipadova.it

panevino

Festive
Sabato ore 18.30 (a Mandria) 
Domenica ore 8.30 e
11.00
Domenica ore 8.00 e 10.00 (a Mandria), 10.30 e 17.00 (all'OIC) 

Feriali
Lunedì e venerdì ore 18.30
Martedì, mercoledì e giovedì ore 18.30 (a Mandria)

Rosario
Lunedì e venerdì ore 18.00 in chiesa
Martedì, mercoledì, giovedì e sabato 18.00 (chiesa di Mandria)

Lodi mattutine
Lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 8.00 (a Mandria)

Adorazione eucaristica continua
Venerdì dalle ore 16.00 alle ore 24.00 (Chiesa Mater Dei - O.I.C.)

 

Per inviare i vostri articoli, i vostri filmati, le vostre riflessioni, segnalare eventuali problemi o appuntamenti e programmazioni varie relative alle attività dei vari gruppi parrocchiali potete utilizzare il seguente indirizzo e-mail:

redazione@voltabrusegana.it

A seconda del materiale proposto e degli spazi disponibili, i contenuti saranno pubblicati, oltre che nel sito, anche nel bollettino parrocchiale settimanale.

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