La Fede Messa alla Prova
Il vangelo di questa domenica racconta di Gesù che viene messo alla prova: vogliono vedere se è veritiero cercando di incastralo.
Penso che ci incastriamo da soli quando siamo ambigui con noi stessi, con la fede, quando ci raccontiamo delle mezze verità, ci giustifichiamo...; quando non riusciamo o non vogliamo credere in Dio, quando non scorgiamo in Gesù la possibilità di una vita diversa, nuova, e così viviamo come tutti gli altri, come se Dio non ci fosse, come se lui non potesse, come se il male fosse l’unica possibilità.
Gesù ha illuminato il mistero del male e del fallimento, lo ha illuminato con la sua vita piena di luce, con il suo comportamento. Ad esempio ci autorizza a sentirci addolorati quando una persona cara se ne va: lui si turbò «profondamente» davanti alla tomba dell’amico Lazzaro, e «scoppiò in pianto» (cf. Gv 11,35).
In queste situazioni Gesù prega il Padre, sorgente della vita, ordina a Lazzaro di uscire dal sepolcro. E così avviene.
La speranza cristiana attinge da questo atteggiamento che Gesù assume contro il male umano: se il male è inevitabile per la vita di tutti gli uomini, esso è, però, uno sfregio che deturpa il disegno di amore di Dio, e il Salvatore vuole guarircene. Altrove i vangeli raccontano di un padre che ha la figlia molto malata, e si rivolge con fede a Gesù perché la salvi (cf. Mc 5,21-24.35-43).