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Tra ferite e feritoie

feriteDurante questa estate il clima non è certo mite, e non stiamo parlando della sola temperatura climatica. Assistiamo quotidianamente ad eventi che manifestano un’umanità ferita: sbarchi di poveri clandestini e illegalità, violenze e corruzioni, difficoltà d’incontro tra culture e tensioni religiose, desideri frustrati di un futuro sereno e carenza di lavoro, famiglie in difficoltà e insoddisfazioni nelle relazioni, insufficienze economiche nel piccolo delle case e dei paesi, crisi finanziarie internazionali, e ancora mancanza di sicurezza, libertà...

Bandiamo subito le troppe proposte ideologiche e demagogiche: lasciamole alle spalle, tra poco passeranno. Passiamo, invece, ai fatti, o meglio alla prima delle azioni: il dialogo.

Dialogo con me stesso: ascoltarmi, fermarmi, dedicarmi del tempo per sentire e capire che tipo di uomo o donna voglio essere, che umanità desidero diventare ed esprimere.

Questo significa risvegliare la mia natura per sentire chi voglio essere.
Le nostre azioni ci modificano e le intenzioni vanno in secondo piano, ovvero sono meno forti delle azioni: se ho un’intenzione buona ma agisco male, quella che inciderà sulla mia persona sarà sempre l’azione. L’azione è formativa, anzi performativa: determina la mia struttura umana.

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La paura di non farcela

filoLa ripresa in Italia si sta consolidando, la crescita tendenziale del PIL 2015 sta muovendosi verso l’1%; tuttavia si tratta, a dire degli economisti, di una crescita insufficiente che dovrebbe, invece, oscillare tra il 2,5% e il 3%. Il potenziale di crescita teorico dell’economia italiana, in condizioni ottimali di modello - cioè con la riduzione di 100 miliardi di spesa strutturale per tagliarne almeno 70 di tasse in modo da favorire la ripresa economica - sarebbe attorno al 5%.

Il caso greco sta accelerando la pressione dell’Eurozona sull’Italia affinché quest’ultima dimostri la sostenibilità del debito: fa paura un possibile contagio del fenomeno greco e quanto potrebbe derivarne come conseguenza.

I processi democratici e i processi economici camminano insieme, non sempre nel senso di un’affermazione di principio, infatti capita che essi vadano per strade differenti, eppure nel bene e nel male economia e democrazia si condizionano vicendevolmente.

Ciò può voler dire che risulta difficile costruire un’unità che non tenga in seria considerazione tutti e due gli aspetti: quello economico e quello umano.

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Maschile, femminile o identico

genderL’ideologia gender (di genere) in questo ultimo anno ha fatto scricchiolare l’alleanza educativa tra famiglia e scuola.

L’aspetto positivo della discussione va rilevato nella sua sensibilizzazione contro l’omofobia e gli atti discriminatori che ne possono derivare. Da questa prospettiva tutti le voci concordano.

L’aspetto problematico che sta venendo alla ribalta in questi ultimi mesi riguarda il fatto che nella scuola si possano introdurre processi formativi che vadano nella direzione dell’annullamento di una differenza di genere; ovvero nel senso che sia la stessa cosa essere maschio ed essere femmina. Questa operazione, di ordine diverso, richiede una più complessa riflessione.

Se da un lato è doveroso combattere ogni forma di discriminazione, quindi anche quella omofobica, dall’altro appare evidente che è tutt’altra questione affermare che maschile e femminile siano identici.
In questo secondo caso si va a toccare la struttura dell’uomo e questo tipo d’intervento richiede approfondimenti che necessariamente devono venire da più e diversi punti: pedagogico e antropologico, teologico e giuridico.

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Comunicare ed informare

arcereParliamo dei giornalisti, ma parliamo anche di noi che ogni giorno passiamo informazioni e comunichiamo soprattutto all’interno della comunità, che pubblichiamo testi e immagini nei social. Prendiamo l’immagine dell’arciere con il suo arco. L’arciere rappresenta il significato che il giornalista, o noi, vogliamo dare all’informazione: la traiettoria della freccia la diamo noi. Il giornalista è chiamato a confrontarsi con i quattro princìpi che fondano ogni agire umano:

  • anzitutto il principio di responsabilità, ovvero la capacità di valutare gli effetti e le conseguenze delle notizie che si veicolano;
  • la preparazione rigorosa, che chiede di saper comunicare bene, con chiarezza e precisione;
  • la credibilità, che è la forza di non essere falsificati e la capacità di far corrispondere ciò che si dice o scrive con ciò che è reale;
  • l’obiezione di coscienza quando si comprende che una notizia non è fondata, oppure non fa bene.
  • Agire secondo responsabilità vuol dire: «io sono responsabile di quello che scrivo e dico»; non basta che qualcun altro lo abbia detto o dichiarato. Informare e comunicare bene è un servizio. Su questo piano non è sufficiente essere corretti nel rispetto della norma, ad esempio «un altro ha dichiarato e io trasmetto», oppure «ho condiviso un post di un altro»; piuttosto si tratta di un percorso di umanizzazione, cioè di valutare non solo il contenuto del messaggio ma anche l’atmosfera che si crea intorno ad esso.

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Dynamis

colomba1La festa di Pentecoste, come tutte le altre festività cristiane, ha un duplice retroterra: agricolo-rurale ed ebraico.

Pentecoste è festa di ringraziamento per il primo raccolto della stagione (cf. Esodo 23,16); si rende grazie a Dio e alla madre terra per i beni che permettono il sostentamento della vita, appunto vitale. Gli uomini occidentali moderni hanno perso il legame diretto con la terra a motivo dell’evoluzione e del progresso, ma per gli antichi un buon raccolto o un cattivo raccolto producevano una differenza di ordine vitale.

Gli ebrei ricordano la feste delle [sette] settimane dopo la Pasqua (cf. Esodo 34,22), chiamata con il nome di Shavuot. In questa circostanza si celebra l’alleanza al monte Sinai di Dio con il suo popolo e il dono delle tavole della Legge (cf. Esodo 19,1). Al popolo non bastava essere libero dall’Egitto, non più schiavo, così sarebbe rimasto comunque figlio di nessuno e in preda ad altri pericoli. Dio manifesta il fermo desiderio di voler prendersi cura di questo popolo, di farlo crescere come un suo figlio, perciò da buon padre stabilisce un’alleanza e un patto, un dialogo di reciprocità e di fedeltà. Le tavole della legge consegnate a Mosè, i dieci comandamenti, delimitano il terreno comune, ovvero i termini entro i quali i contraenti si ritrovano. Anche in questo caso ciò significa avere una legge che sia per la vita, ricordando il raccolto anch’esso vitale, ma nel caso della Legge di Dio la vitalità in questione non è solamente quella biologica: è di ordine esistenziale, morale della coscienza, quella che fa dire «vivo di una bella e buona vita». Dio dà al suo popolo protezione e benedizione insieme ai dieci comandamenti, la legge che permette di camminare nel bene.

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larcavoltabook arancio

 
  larca     voltabook  

Leggi o Scarica L'ARCA di questa settimana, il nuovo bollettino parrocchiale delle comunità di Voltabrusegana - Mandria, e VOLTABOOK il notiziario periodico sull'attivita dei vari gruppi parrocchiali di Voltabrusegana.


DonLorenzo

Don Lorenzo Voltolin
Tel. 049.685508
Cell. 340.7223749  -  339.6007243
E-mail:voltabrusegana@diocesipadova.it

panevino

Festive
Sabato ore 18.30 (a Mandria) 
Domenica ore 8.30 e
11.00
Domenica ore 8.00 e 10.00 (a Mandria), 10.30 e 17.00 (all'OIC) 

Feriali
Lunedì e venerdì ore 18.30
Martedì, mercoledì e giovedì ore 18.30 (a Mandria)

Rosario
Lunedì e venerdì ore 18.00 in chiesa
Martedì, mercoledì, giovedì e sabato 18.00 (chiesa di Mandria)

Lodi mattutine
Lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 8.00 (a Mandria)

Adorazione eucaristica continua
Venerdì dalle ore 16.00 alle ore 24.00 (Chiesa Mater Dei - O.I.C.)

 

Per inviare i vostri articoli, i vostri filmati, le vostre riflessioni, segnalare eventuali problemi o appuntamenti e programmazioni varie relative alle attività dei vari gruppi parrocchiali potete utilizzare il seguente indirizzo e-mail:

redazione@voltabrusegana.it

A seconda del materiale proposto e degli spazi disponibili, i contenuti saranno pubblicati, oltre che nel sito, anche nel bollettino parrocchiale settimanale.

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